Novità in merito al futuro di Edoardo Bove e alle sue possibilità di tornare a giocare in Serie A: arriva una svolta inaspettata
A distanza di tre mesi dal quel terribile primo dicembre dove fece prendere un grosso spavento a tutti, Edoardo Bove sta cercando di ripartire e soprattutto di tornare a sentirsi calciatore.
Nonostante non abbia potuto giocare a calcio in questi mesi molto complicati per lui, Bove è sempre stato al fianco della Fiorentina ed il club viola gli ha fatto sentire tutto il suo sostegno. Per il talentuoso centrocampista c’è stata anche la possibilità di andare a giocare all’estero in Premier League, dove le regole vigenti in termini medici gli avrebbero permesso di scendere in campo a differenza dell’Italia, ma lui ha detto no, sorprendendo in positivo i tifosi della Viola.
Bove è stato anche ospite al Festival di Sanremo dove ha raccontato, emozionando tutti, quanto capitatogli e quello che ha vissuto in queste settimane e la speranza di tutti è di poterlo vedere presto in campo. Una speranza accesa dal ministro dello sport Andrea Abodi che proprio a Sanremo ha fatto sapere come si stia cercando di capire se c’è la possibilità di rivedere i protocolli medico-sanitari per consentire a Bove di poter tornare in campo assieme ai propri compagni.
Edoardo Bove sogna di tornare a giocare a calcio assieme ai suoi compagni prima che termini la stagione e le sue ultime speranze di farlo sono riposte nel governo. Già a Sanremo il ministro dello sport Andrea Abodi aveva aperto alla possibilità di rivedere i protocolli medico-sanitari per dare modo a Bove di tornare in campo, proprio come ha fatto Eriksen in Inghilterra dopo l’arresto cardiaco durante gli Europei del 2021 ed il governo si è ora adoperato per riuscire in tale intento.
Tuttavia, scrive Il Messaggero, il caso di Bove è diverso in quanto il problema principale non è il defibrillatore impiantatogli in maniera sottocutanea, ma la patologia che ha scatenato l’arresto cardiaco. Ad oggi sono ancora in corso ricerche sul fattore scatenante che ha rischiato di togliere la vita a Bove e fin quando non si avrà un quadro chiaro sarà difficile rivedere il centrocampista tornare in campo.
Come riportato dal noto quotidiano, i protocolli medico-sanitari non negano a chi porta un defibrillatore sottocutaneo di giocare a calcio, ma impediscono il riconoscimento dell’idoneità solo a coloro che corrono “un rischio grave e serio precedentemente non riscontrato, o per alcuni sport in cui si potrebbe scatenare una scarica elettrica con un brusco contatto”. Per questo motivo, la situazione medica di Bove va ancora tenuta sotto controllo e non può esserci l’ok al suo ritorno in campo.
Le speranze di Bove di tornare a giocare in questa stagione, nonostante gli sforzi del governo, sono dunque appese ad un filo e probabilmente anche il giocatore è pessimista al riguardo. Ad ogni modo, la cosa più importante è la vita e siamo certi del fatto che Bove accetterà qualsiasi verdetto, conscio che a lui basta ad essere vivo.
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