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Calcio

Ranieri in conferenza: “Non lo sapete ma io chiesi Bove a Josè”

Domenica la squadra giallorossa è chiamata a conquistare i tre punti contro il Milan per ipotecare quantomeno una qualificazione alla prossima Europa League. Molti i risvolti di questa sfida che certamente sarà ricordata come l’ultima partita all’Olimpico di Mister Claudio Ranieri.

Roma-Milan sarà il big-match della 37esima giornata di Serie A. Tutte le squadre giocheranno in contemporanea (ad esclusione di Genoa-Atalanta) e arriveranno i primi verdetti per quanto riguarda Scudetto, Europa e scontro salvezza. Inevitabilmente, il match di cartello è quello dell’Olimpico. Claudio Ranieri, alla sua 500esima in Serie A, guiderà la squadra per l’ultima volta in carriera davanti ai tifosi giallorossi e il clima sarà incandescente.

Claudio Ranieri circondato da bandiere giallorosse, domenica lo spettacolo non sarà da meno (DajeRomaTv)

Le parole di Claudio Ranieri in conferenza stampa

Volevo parlare del reparto offensivo della Roma anche in chiave futura, secondo lei è di altissima classifica o andrà potenziato? “Per il mercato ne parleremo a fine campionato, i fatti parlano chiaro. Per quanti gol siamo riusciti a fare e per quanti ne sono stati  sbagliati. Vedremo cosa fare”.

Vuole aggiungere qualcosa riguardo l’episodio di Bergamo, ha avuto un contatto con l’AIA e vuole commentare le parole del presidente dell’AIA? “Resto della mia idea, non sto giudicando se era rigore o no. Io parlo di uniformità di intenti e protocollo VAR. Chiaro ed evidente errore: ci sono stati  nel nostro campionato e in Champions League alcuni errori molto simili e il VAR non è intervenuto, solo questo avevo detto. Per sapere e regolarmi su cosa dire ai miei giocatori. Ovvio che il presidente dell’AIA difenda l’operato, anche io avrei difeso un mio giocatore. Poi magari in privato dico quello che penso. Io discuto quando è chiaro ed è evidente non se è rigore o meno”. 

Una volta Mazzone disse, se non sali quei gradini dell’Olimpico non puoi dire di aver fatto l’allenatore. Cosa le mancherà di più e se dovesse parlare con un mister che non ha mai allenato la Roma, dove sta la differenza dagli altri campi che diceva Mazzone? “La differenza è perché siamo romani e  romanisti, magari un altro allenatore non ha  quella sensazione che possiamo avere noi romanisti. Ricordo da ragazzo quando ero nel settore giovanile della Roma e solo a vedere i giocatori mi batteva il cuore forte. Chissà se un giorno sarò lì in campo, è logico che salire quegli scalini è una cosa che va oltre. Vedere lo stadio pieno, significa che la squadra cerca di dare il meglio e i tifosi pur nelle difficoltà ti stanno vicino, è  una bellissima sensazione”. 

Il campionato ci dice che le squadre che vanno in Champions sono quelle che hanno lottato per lo scudetto, Napoli, Inter, Atalanta e anche la Juve. La Roma il prossimo anno può essere competitiva per stare in quel range per poter ambire a entrare in un posto Champions o lottare per lo scudetto ? “Il senso l’ho detto benissimo quando sono arrivato, abbiamo due aperture di mercato dove saremo ristretti. Cercheremo di sbagliare il meno possibile e poi vedremo. Tante volte non vince la più forte ma chi è riuscito a costruire qualcosa. Abbiamo giocato lunedì a viso aperto contro una squadra che è stata formata in nove anni, dobbiamo migliorare e abbiamo iniziato a mettere le fondamenta. Costruiremo una squadra che sia un orgoglio per i nostri tifosi. 

A Bergamo abbiamo rivisto Saelemaekers da cosa è derivata la scelta di escluderlo in queste  partite in base ai gol e alle sue caratteristiche. Qualcosa è cambiato per il futuro? “Con il fatto che Soulé si è adattato bene su quella  fascia le cose sono cambiate senza  Dybala. Insieme combinavano benissimo creando problemi all’avversario, mancando Dybala non era più lo stesso ma Alexis rimane nella mia mente”.

Mister Ranieri sulla panchina della Roma (DajeRomaTv)

Quanto è importante finanziariamente raggiungere l’Europa a prescindere da quale competizione essa sia? “Sicuramente è importante perché da allenatore voglio arrivarci, penso ai sacrifici fatti, la voglia, la determinazione e ai tifosi. Per questo è importante, poi dopo penserò che è importante per la società”. 

Purtroppo la Roma non l’abbiamo vista in documentario, non sappiamo cosa dice ai suoi  ragazzi. Ad esempio con l’Atalanta nel primo tempo abbiamo visto una Roma diversa dal secondo tempo in cui è stata schiacciata. Questa scelta è stata fatta in prospettiva Milan, nel senso che il Milan è una squadra tecnica e pericolosa e l’idea è quella di affrontarla con coraggio o c’è il rischio che ci si abbassi in automatico o perché lo chiede lei? “Se ci abbassiamo e siamo attenti è difficile che ci facciano gol, abbiamo preso il gol di Lookman perché nessuno dei nostri era davanti alla palla su una punizione. Non è una questione mia ma dipende anche dalla forza dell’avversario. Bisogna vedere tatticamente la forza dell’Atalanta qual era, ed erano le ripartenze. Così come noi siamo stati pericolosissimi perché se avessimo fatto il rigore e non si fossero mangiati dei gol staremmo parlando della stessa partita con l’Inter. Grande Roma che ha attaccato, che ha sbandato poco, ecc… invece oggi si dice il contrario perché ci siamo abbassati e abbiamo preso gol ”. 

Leandro Paredes e Mats Hummels hanno giocato 208 minuti nelle ultime 9 partite, come mai questa scelta? “Cosa abbiamo fatto in queste nove partite?”. 

Siamo alla fine di questo percorso caratterizzato da questo percorso fatto di vittorie di misura e solidità difensiva. Si cercherà in futuro di dare continuità al suo lavoro oppure verrà fatto un lavoro diverso con una filosofia improntata su più gol e difesa meno tattica e più fisica dando individualità ai giocatori? “Cercheremo il meglio che possiamo fare seguendo anche la linea dei giocatori che abbiamo senza stravolgere troppo”. 

Domenica è importantissima contro il Milan, ma è importante anche perché è la sua 500esima da allenatore e l’ultima in casa da mister della Roma, siamo certi che lo stadio gli riserverà un tributo. Lei sa se la Roma ha organizzato qualcosa al termine della partita per salutare lo stadio? “Non so e se lo hanno fatto è giusto che non lo dicano. Sono 500 in Serie A e sono contento, anni fa ne feci 1000 in carriera a Londra ed entrai nella Hall dei mille e neanche lo sapevo. Sono cose che rivedrò tra un mesetto, spero di avere tempo per guardare quello che ho fatto”. 

Ha parlato di finestre di mercato un po’ più ristrette che aspettano la Roma. Se ne sta discutendo e i tifosi devono aspettarsi che la Roma possa sacrificare un big: da Svilar a Ndicka, è lecito aspettarselo?  “Ne avete parlato voi e non noi in società per cui sapete che i mercati sono aperti a mille situazioni, cercheremo di fare il meglio per dare ai tifosi una squadra competitiva. Lo zoccolo duro è importante così come la mentalità. Abbiamo costruito quest’anno, è una squadra che si impegna fatta da giocatori che si aiutano, non possiamo sbagliare i giocatori che arrivano”. 

Oggi è il compleanno di Edoardo Bove, cosa si sente di dire al ragazzo e se un giorno le piacerebbe di vedere un suo ritorno alla Roma? “Non lo sapete ma io chiesi Bove a Jose, lui mi disse ‘no, me lo tengo io qua’ perchè altrimenti sarebbe venuto a Cagliari in prestito. Gli faccio i migliori auguri e di avere tutto ciò che desidera perché  è un ragazzo meraviglioso. Ho visto le sue interviste, sentito le sue parole, basta poco per capire che intelligenza ha”.

Alessio Fabrizi

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