Claudio Ranieri ancora al centro della bufera dopo il rifiuto alla richiesta della Nazionale. Il presidente Gravina e il mister di Sa Saba si sono chiariti ma restano altri interrogativi
Tutti erano convinti che lui fosse il nome giusto per prendere il posto di Luciano Spalletti, nonostante l’età e l’esperienza negativa come ct della Grecia. Ranieri ha preferito però mantenere la parola data alla Roma e a Dan Friedkin, ricoprendo il ruolo di dirigente e senior advisor.

Claudio Ranieri ha riportato la Roma al quinto posto in classifica come non succedeva dal 2020, con Paulo Fonseca in panchina. La rimonta dei giallorossi è stata entusiasmante e ha portato i tifosi a sognare anche un piazzamento in Champions League. La Juventus è riuscita ad avere la meglio proprio in extremis ma sono serviti gli ultimi minuti contro il Venezia per salvare Tudor e i bianconeri. La programmazione dei Friedkin è ripartita proprio da Claudio Ranieri, nominato in tempi non sospetti come Senior Advisor e dirigente fidato della presidenza, con il ruolo delicatissimo di scegliere il nuovo allenatore.
Alla fine Gasperini si è fidato del suo vecchio amico è ha raccolto la sfida, lasciando dopo 9 anni l’Atalanta. Insieme i due vogliono ripotare la Roma dove merita e per farlo stanno studiando già le prime mosse di mercato. Ad interrompere questo processo ci ha provato Gabriele Gravina e tutta l’opinione pubblica (e anche stampa) nazionale. Si perché la FIGC aveva individuato come sostituto di Spalletti proprio Ranieri, con una chiamata tempestiva dopo la sconfitta con la Norvegia.
La polemica su Ranieri non è ancora finita: arriva un duro sfogo da Roma
Ranieri non ha detto subito di no, ha riflettuto e poi declinato, spiegando di preferire il suo ruolo di dirigente alla Roma. La stampa nazionale, più altri esponenti del mondo del calcio, del presente e del passato, si sono scagliati contro il mister, arrivando a innescare una polemica anche tra i tifosi. Il messaggio trasmesso è stato quasi di alto tradimento alla patria, qualcosa che di certo non ha nulla a che vedere con il mondo del calcio.

Chi si è scagliato in difesa di Ranieri e contro questa deriva mediatica è lo speaker di TeleRadioStereo e storica voce sulla Roma Mario Corsi. Nella puntata radiofonica di ieri ha dichiarato: “Vergognoso l’attacco riservato a Ranieri dopo il no alla Nazionale. Giusto che tutti possano esprimere la propria opinione, ma questo attacco è una vergogna. Qui si parla di calcio, Ranieri è un tesserato della Roma fino al 30 giugno e potrà dire no? Mica stiamo parlando di guerra”.
Corsi poi ha aggiunto: “Ha detto no perché si era già promesso alla Roma e non poteva lasciare solo Gasperini a Trigoria. Questa identità nazionale scoperta così all’improvviso, come se fosse una chiamata alle armi… siete arrivati a rompere le scatole a un allenatore in pensione”.