Nemmeno il tempo di mettere in campo la sua nuova creatura, che il tecnico di Grugliasco è già al centro di voci a dir poco preoccupanti
Finalmente Gasp. Dopo mille indiscrezioni, rumors, voci prima smentite e poi confermate, la proprietà americana, di concerto con Ranieri e, chissà, forse con lo stesso Ghisolfi che poi sarebbe stato da lì a poco allontanato dal club, ha scelto il nuovo condottiero. Colui che è chiamato a raccogliere la difficile eredità del 73enne tecnico testaccino, che nel suo nuovo ruolo affiancherà l’allenatore piemontese innanzitutto a prendere contatto con la complicata realtà romana.

Pur essendo portatore di uno status e di un curriculum di tutto rispetto (l’Atalanta sotto la sua guida è passata dall’essere una provinciale a vincere un trofeo europeo partecipando con buona costanza alla Champions League), Gasperini ha suscitato e provoca tutt’ora non pochi dubbi nella piazza giallorossa.
C’è un serpeggiante scetticismo intorno ad un personaggio che, negli anni, ha avuto non pochi contrasti con la ‘romanità’, essendo lui stesso espressione di un ambiente totalmente diverso. Praticamente quanto di più lontano ha incarnato con successo (a livello di identificazione ma anche di risultati) lo stesso Ranieri.
Tra voci di una possibile, e forse reale, rivoluzione tecnica che prende le mosse anche da un radicale cambiamento nella filosofia di gioco, e certezze sul dover dar tempo, al guru di Grugliasco, per vedere i risultati attesi, ferve il dibattito nell’etere romano.
Gasperini a Roma, primi segnali di allarme: c’è il monito
Intervenuto a ‘Radio Romanista‘ in qualità di direttore dell’omonima testata concentrata sulle vicende del club giallorosso, il giornalista Daniele Lo Monaco ha messo in guardia la piazza sui rischi e i pericoli derivanti dal non dar eventualmente tempo all’allenatore di prendere confidenza con la nuova realtà prima di portare gioco e risultati. L’annuncio è netto.

“A forza di fare progetti della durata di un anno, crolli e ricominci sempre da capo. Oggi con Gasperini devi ripartire dalle fondamenta, per questo mi sono tanto arrabbiato quando hanno cacciato De Rossi. Non si può interrompere un progetto di quel genere dopo quattro giornate. Se la Roma parte male anche la prossima stagione, cosa succede? Immaginatelo, magari cacciano Gasperini. Ed è successo proprio questo l’anno scorso“, ha esordito Lo Monaco.
“Se la Roma perde alla prima giornata contro il Bologna, non sarebbe una cosa così grave perché la squadra sarà ancora in costruzione. Bisogna fare una scelta e portare avanti. Se qualcuno pensa di togliere la leadership a Gasperini prima di un anno, è un folle. Cerchiamo di guardare anche in prospettiva“, ha infine ammonito il giornalista.