L’esterno argentino ha parlato del suo percorso nella Capitale, del rapporto con Dybala e Paredes e del sogno di giocare un giorno in Argentina. L’attaccante giallorosso ha parlato a “Los Edul” ripercorrendo i primi mesi difficili, il legame con i compagni argentini e il sogno di un ritorno in patria.
Com’è stata la tua esperienza finora nella Capitale?
“È davvero bellissima, il clima è simile all’Argentina e anche a livello calcistico le cose vanno bene. Con l’arrivo in panchina di Ranieri, la squadra ha ritrovato tranquillità e concentrazione. All’inizio giocavo poco e ho seriamente pensato di andarmene, ma il tecnico mi ha consigliato di restare e di aspettare la mia occasione. Oggi posso dire di essere finalmente felice.”

La presenza di connazionali come Paulo Dybala e Leandro Paredes ti ha dato sicurezza?
“Sono dei geni come persone, mi hanno aiutato molto nell’adattamento. Sapevo già da prima di venire a Roma che ci sarebbero stati anche loro e questo mi ha fatto stare più tranquillo”.
Le radici a Mar del Plata?
“Mio padre mi ha messo una palla tra i piedi da piccolo, a tre anni e mezzo volevo fare i provini. La mia famiglia ha sempre lavorato tanto e mia madre mi portava a scuola e agli allenamenti in autobus. Mio padre faceva il postino e rientrava tardi, ma appena poteva correva da me”.
La passione per l’Independiente e il futuro in Argentina?
“Tutta la mia famiglia è dell’Independiente, ci sono cresciuto. È incredibile ricevere l’affetto di tifosi di una squadra per cui non ho mai giocato. Mi piacerebbe, un giorno, giocare nel calcio argentino e magari proprio nell’Independiente”.
Hai pensato di rientrare nel calcio argentino?
“Per me sarebbe incredibile… mi piacerebbe, un giorno, poter giocare nel campionato argentino e magari proprio nell’Independiente”.
Radici argentine e sogni giallorossi
L’argentino ha disputato dall’arrivo di Ranieri e l’infortunio di Dybala quasi tutte le partite nella stagione appena conclusa, dimostrandosi affidabile e in costante crescita. La sua presenza nello spogliatoio, unita all’influenza positiva di compagni come Dybala e Paredes, gli ha permesso di superare un avvio complicato. Soulé oggi si sente parte del progetto Roma, ma non nasconde il sogno futuro di giocare in Argentina, nella squadra del cuore dell’infanzia. Un legame forte con le origini che convive con la determinazione di affermarsi nel calcio europeo.

La sua storia personale, fatta di sacrifici familiari e ambizioni coltivate fin da piccolo, si riflette nel suo carattere in campo: maturo, disciplinato e con il talento giusto per imporsi. Roma lo ha accolto e ora lo valorizza. Il futuro, tra sogni di gloria in giallorosso e il richiamo dell’Argentina, resta tutto da scrivere.