Jannik Sinner sulla bocca di tutti dopo la vittoria storica a Wimbledon: sul tennista azzurro c’è una nuova polemica in atto, che riguarda anche la famiglia
Il numero uno del mondo ha conquistato quello che nessun italiano prima era riuscito a fare. Due settimane da Dio quelle sull’erba londinese, conclusesi con la vittoria del quarto Slam della carriera, dopo la finale dolorosissima persa al Roland Garros di Parigi.

Sinner ha compiuto un’impresa che la Federazione Italiana Tennis aspettava da oltre un secolo. Vincere a Wimbledon battendo sia Djokovic, in semifinale, che Alcaraz, in finale, è qualcosa che bisogna ricordare per l’eternità. Il numero uno del mondo se l’è vista davvero brutta con Dimitrov, rischiando di perdere e salvandosi grazie al ritiro del bulgaro. Da lì in poi è stata un’escalation di colpi e giocate fantastiche, con le briciole lasciate agli avversari. Come nell’unico precedente sull’erba londinese, datato 2022, Sinner ha perso solo un set contro Alcaraz, imponendosi in quattro partite.
L’unica nota stonata, in una domenica magnifica, è stata l’assenza sul Campo Centrale di un rappresentante della politica italiana per omaggiare Sinner. Tutti ricordano ad esempio Matteo Renzi per le due italiane, Pennetta e Vinci allo US Open di New York. Malagò non ha un buon rapporto con Binaghi e questo si sa, ed è ormai finito il suo ciclo al Coni, ma qualcun altro doveva fare una visita.
La polemica sulla mancanza della politica italiana Wimbledon per Sinner: parla Abodi
A parlare di questa situazione, commentata anche da Sinner indirettamente (ha voluto ringraziare la sua famiglia senza pensare al resto) è stato il Ministro dello Sport Andrea Abodi, intervenuto a ‘La Politica del Pallone’ su Gr Parlamento. Secondo Abodi: “Dispiace per l’assenza delle istituzioni italiane. Può capitare che manchino le istituzioni ed è capitato in questa circostanza, sarebbe stato molto più bello essere lì presenti, ma a volte le circostanze della vita ci impediscono di farlo e questo non penso che debba meritare un giudizio che distoglie dalla vittoria”.

Abodi ha poi aggiunto: “A ogni vittoria c’è stata una celebrazione, quindi sono convinto che non mancherà. Il tema è semplicemente di trovare un punto d’incontro tra l’agenda delle istituzioni e soprattutto l’agenda sportiva di Jannik che ha per noi la priorità”. Quindi tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e quello della Repubblica Sergio Mattarella, qualcuno prima o poi riceverà il grande Jannik.