La sessione estiva di calciomercato è terminata alle ore 20 di ieri, lasciando in casa Roma un retrogusto di amarezza per il mancato “ultimo colpo” richiesto da Gasperini per arricchire ulteriormente la rosa, specie in mediana o sulla trequarti.
Confrontando le parole di Ranieri risalenti agli ultimi mesi della passata stagione inerenti alla campagna trasferimenti, “ci aspettano due sessioni di sofferenza”, con quella che poi è stata l’estate giallorossa non si può di certo dire che sia mancata logica o lungimiranza nella maggior parte delle trattative.

Il rientrante DS romanista Frederic Massara, ufficializzato il 19 giugno, ha avuto solamente undici giorni per rientrare e far combaciare le cifre delle varie uscite con le richieste dettate dal Fair Play Finanziario, oltre che per programmare, insieme al nuovo tecnico, un’intera finestra di mercato. Ci sentiamo, dunque, prima di addentrarci nelle varie analisi, di promuovere il suo operato e quello della società, specie considerando il disastro compiuto dodici mesi fa dagli allora protagonisti.
Roma: tutti i movimenti estivi
Come già sottolineato, il mese di giugno è stato contraddistinto da cessioni e mancati riscatti, come quelli di Saelemaekers, Nelsson e Gourna-Douath. A questi si sono aggiunti, appunto, gli addii di Zalewski, Dahl, Abraham, Shomurodov e, nei primi giorni di luglio, Paredes, da cui i capitolini hanno ricavato circa 25 milioni, a cui vanno sommati i 23 per Le Fée dal Sunderland.

L’avvio in entrata è stato piuttosto turbolento: Rios, rincorso per settimane, che va al Benfica, Sancho, prima vicinissimo poi sempre meno convinto, che vola a Birmingham, senza contare l’annosa questione relativa al rinnovo di Svilar poi fortunatamente conclusasi al meglio.
Nonostante questo i colpi non sono mancati: Wesley ed El Aynaoui i più onerosi, Ziolkowski, Vasquez e Zelezny a titolo definitivo, più i prestiti con diritto di riscatto di Bailey, Ferguson e Ghilardi, ai quali si è aggiunto nelle ultime ore quello secco di Tsimikas. In uscita, invece, si sono uniti alla lista Solbakken e Marin, a titolo definitivo, Saud, Salah-Eddine e Kumbulla a titolo temporaneo.
Il quadro completo
Dei cosiddetti esuberi sono rimasti in rosa solamente Gollini, saltato il trasferimento alla Cremonese, e Pellegrini, la cui situazione resta da definire, che potrebbe comunque rivelarsi utile, così come Hermoso, tornato dal prestito al Bayer Leverkusen come oggetto misterioso e ora trasformato in elemento prezioso, tanto da essere adoperato anche a piede invertito.

Alla fine mister Gasperini può contare su una rosa di buona qualità e certamente competitiva: in porta la certezza Svilar e l’alternativa Vasquez, in difesa (assetto a tre) due per ruolo, partendo da destra, Celik–Ghilardi, Mancini–Ziolkowski, N’Dicka–Hermoso. Discorso analogo per le corsie, Wesley–Rensch da una parte, Angelino–Tsimikas dall’altra, mentre la mediana risulta un po’ scarna con i “soli” Cristante, Koné, El Aynaoui, Pisilli e, all’evenienza, Pellegrini.
Abbondanza sulla trequarti con Soulé, Dybala, Baldanzi, Bailey ed El Shaarawy (anche se l’agognato ultimo colpo avrebbe certamente fatto comodo), terminali offensivi Dovbyk e Ferguson.