Domenica 21 settembre, alle 12:30 per la prima volta dal 2017, andrà in scena il derby della Capitale tra Roma e Lazio. Quello di otto anni fa vide trionfare i biancocelesti per 1-3 con un Keita sugli scudi, mentre l’ultimo confronto diretto di aprile ha visto le due squadre equivalersi con le reti di Romagnoli prima e Soulé poi.
Giallorossi e biancocelesti si apprestano, così, ad affrontare il primo, vero crocevia stagionale con la speranza e la volontà di indirizzare positivamente il proprio percorso dopo un avvio stentato, specie per ciò che concerne la formazione di Sarri, capace di incamerare tre punti nelle prime tre giornate, incassando due sconfitte per mano di Como e Sassuolo.

Quella di Gasperini, all’esordio assoluto nella stracittadina romana, di punti, invece, ne ha accumulati sei vincendo di misura con Bologna e Pisa, per poi cadere fragorosamente in casa nell’ultima gara disputata contro il Torino quasi senza colpo ferire.
Gasperini-Sarri: veterani a confronto
Gasperini e Sarri sono, senza dubbio, due dei più autorevoli tecnici della nostra Serie A, affrontatisi più volte nel corso delle rispettive carriere, anche nelle serie minori. Il primo scontro diretto, infatti, risale a ben 20 anni fa in Serie B: Crotone–Pescara terminato, sorprendentemente per quelle che sono le loro filosofie, 0-0.

Il resoconto complessivo, invece, recita 7 successi per il toscano, 6 per il piemontese e 8 pareggi. Per quanto riguarda Sarri, ovviamente, ci sono anche dei precedenti nei derby di Roma. Il suo score è decisamente positivo: in 6 match, infatti, sono arrivate ben 4 vittorie, 1 pareggio e solamente 1 sconfitta, risalente al marzo 2022.
Verso il derby: le condizioni di Dybala
Paulo Dybala ha riportato una lesione di basso grado alla coscia sinistra che lo costringerà certamente a saltare il derby di domenica e a tempi di recupero di media durata: si ipotizza un suo rientro dopo la sosta di ottobre.
Il dato allarmante, sottolineato da Il Messaggero, riguarda il numero di stop e i conseguenti minuti accumulati sin qui nella sua esperienza nella Capitale. Quello di ieri è il 18esimo infortunio patito dal 21 argentino in maglia giallorossa che equivale all’aver disputato solamente il 50% dei minuti a disposizione in tutte le competizioni in questi tre anni da romanista.
Torna, inevitabilmente, in ballo la questione contratto in scadenza nel 2026: prolungarlo o “lasciarlo morire”?