Lazio-Roma, gli aspetti tattici di Gasp e Sarri

-48 ore al Derby della Capitale. Andiamo a scoprire insieme quali sono gli aspetti tattici che possono decidere la stracittadina e quelli che contraddistinguono i due allenatori, che tante volte si sono scontrati nel corso della loro carriera.

Due allenatori dominanti, maniacali nei dettagli, che in un modo o nell’altro hanno creato due modelli da cui tanti giovani allenatori hanno preso ispirazione. Andiamo a vedere insieme quali sono i concetti che hanno contraddistinto i due tecnici, andando a capire dove si può decidere una delle partite più infuocate di sempre. Iniziamo con i rivali biancocelesti, che scendono in campo con il marchio di fabbrica di Maurizio Sarri, 4-3-3. In fase di costruzione l’ tecnico ex Napoli si dispone con i due centrali larghi e il mediano che si abbassa. L’obiettivo è quello di dare ai centrali ampiezza nel palleggio, predisponendo il difensore a una giocata di prima sul terzino, molto ricercata dagli uomini di Sarri.

L'ex allenatore della Lazio Maurizio Sarri
Maurizio Sarri allenatore della Lazio-DajeRomaTv.it

L’obiettivo è ovviamente quello di contenere il possesso. La giocata lunga e verticale è l’ultima ricercata solamente se il pressing avversario vieta la soluzione dal portiere al centrale. Si forma una linea di tre con la scalata del mediano, ma questa può essere formata anche da interpreti differenti come il terzino sul lato debole che rimane bloccato. Nella prima Lazio sarriana, viene in mente il lavoro che svolgevano Marusic e Lazzari. Il primo rimaneva bloccato e scivolava a comporre la linea dei tre con i due centrali, provocando la spinta dalla parte opposta di Lazzari che si alzava notevolmente. Questo, è detto “lavoro asimmetrico” , ovvero quando due calciatori dello stesso ruolo svolgono due mansioni differenti.

La Roma di Gasp, ecco le innovazioni del mister

Gian Piero Gasperini concentrato in panchina con la Roma
Gian Piero Gasperini in panchina con la Roma (foto dal sito ASRoma.com) – DajeRomatv.it

Fondamentale nelle idee del mister è il portiere, una sorta di “regista aggiunto” che ha il compito di attrarre la pressione avversaria. I difensori in costruzione si aprono per creare spazio in mezzo, sfruttato da una mezzala che scende in appoggio (non per forza il classico regista). Anche qui possiamo definire il lavoro dei centrocampisti, a tratti asimmetrico: uno si abbassa per offrire sostegno e appoggio, l’altro si alza per attaccare lo spazio (arrivando da dietro).

Gasperini urla dalla panchina
Gasperini -DajeRomaTv.it

Giocano un ruolo fondamentale l’occupazione degli half space da parte dei due trequartisti di Gasperini (Soulé ed El Shaarawy lo hanno fatto soprattutto nelle prime due partite), ovvero due delle 5 zone verticali che offre il campo. Posizionandosi tra i difensori e i centrocampisti, i trequartisti possono controllare e rigiocare palla velocemente. Quando il pressing avversario si fa più asfissiante, possono giocare un ruolo cruciale i quinti che, conducendo, attirano per liberare una zona per il centrocampista in inserimento. Che il derby abbia inizio: lo spettacolo tattico è assicurato.

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