Daniele De Rossi è il nuovo allenatore del Genoa. L’ex Capitano e mister della Roma è pronto ad iniziare una nuova avventura e quest’oggi c’è stata la conferenza stampa di presentazione. Domenica il Grifone affronterà la Fiorentina in una sfida tra le due squadre più in crisi del nostro campionato.
Qui a Genova si può arrivare in diversi modi, che cosa l’ha portata ad accettare questo incarico? “Il destino. Tante volte si sono chiuse le porte per occasioni che mi sembravano impossibili da perdere. A giugno ho avuto contatti con altre squadre… più che una strada fisica, mi viene da pensare a una strada metaforica. Ho trovato delle porte chiuse e alla fine sono arrivato a questa opportunità, come tempo fa per la Roma. Il Genoa è una grande squadra. Per me è un grande onore, e lo dico pensandolo per davvero. Sono emozionato, contento e carico. Penso che questo ruolo vada ricoperto con onore e rispetto di dove si è”.
Quanto dovrà adattare le sue idee a questa squadra: il 3-5-2 può essere un’idea di base? “Gli allenatori devono adattare le loro idee in base al materiale che hanno a disposizione. Bisogna anche sapere dove sei, rapportarti anche al Dna della società e questa è una che ne ha da vendere. Si gioca in uno stadio incredibile, che dovrà diventare una qualità in più. Siamo parlando di un materiale importante, di cui sono contento. Abbiamo fretta di fare punti, ma non fretta di vedere quello sarà tra qualche partita”.

Debutterà contro la Fiorentina, che Genoa vuole già vedere? “Se avessi potuto scegliere la squadra da non affrontare al debutto sarebbe stata la Fiorentina. Ha dei giocatori feriti in questo momento, ma anche noi siamo una squadra forte. Voglio vedere il Genoa che ho visto tante volte quando sono venuto a giocare qui. Se lo stadio sarà pieno sarò felice. Questi ragazzi hanno grande voglia, sono in condizioni fisiche eccezionali e di questo ringrazio Vieira per il lavoro fatto. Sarà un Genoa che ci farà ben sperare per il futuro”.
Guardando le partite giocate, che idea si è fatto dei problemi che ha questa squadra? “Per me è complicato parlarne, perché sarebbe come valutare il lavoro di un mio collega. Se sono qui sicuramente qualche problema c’è stato e lo stiamo analizzando. L’errore più grande che potremmo fare sarebbe cercare in tre giorni di dargli 100 notizie e cercare di portarli subito alla mia idea di calcio. Guardando le partite, penso che non c’è mai stata una squadra che ha schiacciato il Genoa. La gestione emotiva, ma anche quella mentale potrebbe essere una chiave su cui lavorare. Voi ovviamente guardate i risultati, ma la squadra non è mai stata dominata in campo”.

E’ stupito dall’amore dei tifosi della Roma e del Genoa? “A volte non me l’aspetto, ma è bello. Ora però sono concentrato sull’amore di un’altra tifoseria. La Roma è la storia di una vita, il Boca è molto importante. Mi farebbe piacere andarmene tra qualche anno con un’altra tifoseria che mi vuole bene”.
Questo weekend doveva essere a Buenos Aires? “Era tanto che non ci tornavo, ma meglio così. Sarà un motivo in più per cercare di vincere la prima all’esordio”.
Quale sarà il suo modo per essere trasmesso? “Ogni allenatore trasmette in maniera diversa il suo vivere il calcio. Io trasmetterò il mio modo di essere al Genoa. Mi avvicino ai ragazzi giovani, voglio vedere gente che pur di non perdere va oltre il proprio sforzo. So che non devo fare appelli ai tifosi, ma dobbiamo portarli dalla nostra parte. Dobbiamo far tornare il Ferraris un inferno”.
C’è un errore che si ricorda particolarmente? “Di errori ne ho fatti tanti, ma l’errore è una cosa che fa parte del nostro lavoro. Bisogna avere la fortuna di essere un tipo autocritico. Fanno parte della crescita dell’essere umano, poi quando cresci provi a modificare qualche comportamento”.
Malinovskyi non giocherà contro la Fiorentina, chi sarà al suo posto? “L’ho sempre apprezzato come giocatore da suo avversario. Domenica non ci sarà, ma chi giocherà al suo posto farà la sua partita”.
C’è voglia di riscatto da parte di chi ha giocato poco finora? “Io sono appena arrivato, ma qui vanno tutti a mille. Tutti mi hanno dato disponibilità. Ho apprezzato la voglia di questi ragazzi”.
Domenica non sarà in panchina per squalifica, dopo il rosso preso proprio qui quando allenava la Roma. Casualità? “Questa coincidenza mi fa sorridere. Non mi meritavo l’espulsione. Ovviamente la pagherò cara perché non mi piace per niente essere a bordocampo. Da giocatore ho preso qualche rosso, da allenatore non ho fatto niente per meritarlo”.





