La Roma sta per salutare uno dei acquisti della scorsa estate: un voltafaccia totale e una nuova destinazione per un fallimento di Ghisolfi
Il ds francese proverà a sondare il proprio mercato interno per liberarsi di quello che è diventato ben presto un esubero. Il problema è che era tutto estremamente prevedibile. A certi livelli non si può improvvisare e anche i 2 milioni spesi rischiano di essere stati troppi.

Tutto si poteva immaginare tranne che di ritrovarsi nella Roma con un laterale destro arabo. Dopo quanto visto con Karsdorp nelle ultime stagioni si chiedeva a Ghisolfi di presentarsi con un giocatore all’altezza da quella parte, per risolvere una volta per tutte il problema. Se a sinistra Angelino si è rivelato un buonissimo acquisto, sul fronte opposto c’è voluta l’intuizione di Claudio Ranieri di adattare Saelemaekers prima e Soulé poi a tutta fascia per ovviare al problema.
Saud Abdulhamid è stato un fallimento anche se costato solo 2 milioni. La scorsa estate, in extremis, arrivò dalla Saudi Pro League, dopo che per Assignon il Lille continuava a sparare troppo alto. Il suo rendimento è stato scadente, con sole 6 prese tra tutte le competizioni. C’è stata l’unica gioia del gol messo a segno in Europa League contro lo Sporting Braga, ma rimane fine a se stessa.
La Roma saluterà Saud Abdulhamid a giugno: per lui si fa calda la pista Ligue 1
Secondo le ultime indiscrezioni di mercato, rilanciate anche dalla Francia, su Saud ci sarebbe forte l’interesse di diversi club della Ligue 1. D’altronde si tratterebbe di un ritorno di fiamma, visto che Ghisolfi aveva anticipato proprio il Reims lo scorso agosto per accaparrarsi il primo arabo della storia della Roma.

Ora il futuro del classe ’99 si potrebbe tingere di altri colori, con un club d’Oltralpe che potrebbe investire su di lui e dargli spazio di crescere. Nella Capitale l’operazione non è riuscita, come facile immaginare, perché a certi livelli non ci si può improvvisare. Ranieri ha provato a dargli un minimo di spazio all’inizio salvo poi accantonarlo dopo la trasferta di Como. Per lui non c’è stato mai l’occasione di rivedere il campo nemmeno per un minuto. La speranza di Ghisolfi è di ricavare almeno quei 2 milioni spesi l’anno scorso per non realizzare una minusvalenza. L’errore resta lo stesso, ma perlomeno non sarebbe economico.