Giorni di passione per i tifosi giallorossi, che hanno atteso con trepidazione la decisione di Claudio Ranieri sul possibile doppio incarico
“Ringrazio il presidente per l’opportunità, un grande onore. Ma ho deciso di restare a disposizione della Roma nel mio nuovo incarico in modo totale. I Friedkin mi hanno dato il loro pieno supporto e appoggio, la decisione è stata solo mia“. Con queste parole, affidate all’agenzia ANSA, Claudio Ranieri ha clamorosamente declinato la grande possibilità, e responsabilità, di allenare la disastrata Nazionale azzurra dopo l’allontanamento di Luciano Spalletti dopo la disfatta di Oslo.

Con la stampa e i media nazionali che avevano letteralmente cavalcato l’onda di Ranieri CT arrivando perfino a dire – prima che si capisse che in ogni caso non ci sarebbe stata incompatibilità tra i ruoli nemmeno a livello giuridico – che il club giallorosso fosse moralmente obbligato a liberare il 73enne di San Saba, quest’ultimo ha preso una decisione impopolare. Ma solo agli occhi di tutti coloro che non tifano Roma.
L’allenatore della clamorosa rincorsa in campionato che per poco non ha regalato alla Roma un ormai insperato posto nella prossima Champions League aveva infatti già declinato la proposta di restare in sella ai giallorossi come mister della prossima stagione. Assicurando che però sarebbe rimasto consulente del club spendendo tutte le energie possibili nell’esercizio del suo nuovo ruolo.
Chiaro ed evidente, agli occhi dei sostenitori capitolini, che se il loro uomo simbolo si fosse sdoppiato esercitando anche il compito di selezionatore, la sua figura sarebbe stata in qualche modo compromessa. Vieppiù dopo lo straordinario tributo che lo ‘Stadio Olimpico’ ha riservato a Sir Claudio in occasione dell’ultima gara casalinga della stagione, quella col Milan.
Ranieri sempre più centrale nella Roma: arriva il paragone
Il gesto di uno dei simboli del romanismo contemporaneo ha scatenato le più disparate reazioni. In qualche modo di segno opposto a seconda della fonte da cui provenga il parere sulla questione.

Marco Valerio Rossomando, da anni giornalista e speaker di ‘Roma Radio TV’ ha parlato così a ‘Radio Manà Manà Sport’. Azzardando un paragone che poi, pensandoci bene, non è che sia così peregrino sostenere.
“Ranieri non ha fatto niente di grave, il suo no alla Nazionale è stato legittimo. Si chiamano “trattative” per quello, e comunque per la Federazione c’è tempo per cercare un altro allenatore. Di sicuro non è stata una bella figura da parte della FIGC. In questo momento Ranieri è un po’ il Marotta della Roma e perderlo sarebbe stato grave. È stata una mossa intelligente dei Friekdin“, il parere di Rossomando.