Dopo aver cambiato allenatore e DS, il club giallorosso è pronto ad affrontare il futuro con rinnovate ambizioni: niente appare precluso
Da Florent Ghisolfi e Claudio Ranieri a Frederic Massara e Gian Piero Gasperini. Con lo stesso Sir Claudio a supervisionare il tutto, aiutando il tecnico piemontese nel suo processo di adattamento alla nuova realtà romana, che potrebbe essere complicata anche per una vecchia volpe della panchina come il Gasp.

La nuova Roma non riparte dalle macerie, ma dal lusinghiero quinto posto – ed è mancato davvero poco perché non fosse il quarto – raggiunto nella stagione conclusa ormai un mese fa. Con l’annunciato addio del tecnico 73enne, rimasto però, come promesso, in qualità di consulente diretto dei Friedkin in seno al club, si è reso da subito necessario mettersi a caccia di un nuovo allenatore.
L’affannosa e lunga ricerca si è conclusa con l’individuazione del Demiurgo della grande Dea come profilo perfetto per proseguire lo straordinario lavoro avviato dal decano degli allenatori italiani. La rivoluzione giallorossa non si è però limitata alla sostituzione di Ranieri con Gasperini: oltre all’addio del CEO dell’area amministrativa Lorenzo Vitali infatti, gli americani hanno anche deciso di silurare il DS francese Ghisolfi, ritenuto responsabile di alcune operazioni di mercato non esattamente produttive dal punto di vista tecnico. E nemmeno economico, se non fosse stato per le successive azzeccate cessioni di gente come Dahl e Le Feé, con cui il transalpino ha messo una pezza ai precedenti errori compiuti.
Le ambizioni della nuova Roma: il sogno Scudetto
Il nuovo dirigente, approdato a Roma per la sua terza esperienza – la prima agli ordini dei Friedkin – nella Capitale, si è subito trovato di fronte ad una necessità non di poco conto: ufficializzare cessioni entro il 30 giugno con tanto di plusvalenze quantificabili in 15 milioni di euro.

Saltato, prima del suo arrivo, l’addio di Angeliño in direzione Saudi Pro League, l’ex braccio destro di Paolo Maldini potrebbe sacrificare sull’altare del bilancio un big come Evan Ndicka, o in alternativa un talento come Tommaso Baldanzi. La sola partenza, ormai sicura, di Leandro Paredes in direzione Boca Juniors non basterebbe infatti a far rientrare il club nei paletti del Fair Play Finanziario in vista della campagna trasferimenti in entrata che scatterà ufficialmente dal 1 luglio.
Per il resto, con rinnovato entusiasmo ed un’ambizione che non viene celata nemmeno di fronte ai media, la Roma guarda al futuro intenzionata a tornare ai fasti di una volta. Il sogno Scudetto magari non sarà possibile nell’immediato, ma entro pochi anni i giallorossi potrebbero puntare all’obiettivo grosso, come sostenuto dal giornalista Enrico Camelio a ‘Radio Radio’.
“Finalmente la Roma ha un DS serio. Pinto era partito malino, poi si è un po’ ripreso. Massara poteva arrivare già due anni fa: De Rossi voleva lavorare con lui e viceversa. io sono molto fiducioso: il primo anno in Champions League e tra due anni lo Scudetto nell’anno del centenario. se lo ha fatto il Napoli, può farlo anche la Roma“, ha dichiarato Camelio.