Il tecnico giallorosso ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Di seguito le sue parole.
Quando hai parlato per la prima volta con la Roma?
“Domanda di riserva”?

Il primo incontro, su.
“Con la Roma? Con la proprietà, a Firenze”.
E prima? Si può dire, dai.
“Prima con Ranieri. Ha iniziato lui a contattarmi un bel po’ di tempo prima. Non so se fosse dicembre, era tutto ancora nella fase embrionale. Io non sapevo cosa avrei fatto a giugno. Avevo intuito che sarebbe stato l’ultimo anno a Bergamo”.
Cosa ti ha convinto a scegliere la Roma?
“Il fatto che c’è una passione incredibile. Io credo in questo momento in Italia, Roma sia insieme a Napoli, il posto più appassionato e appassionante. E forse Roma anche più di Napoli, perché Napoli ha vinto. Dove c’è più fame di calcio, più voglia di fare risultati, lo stimolo è elevatissimo. Inoltre è un bel momento per gli stadi italiani che si sono nuovamente riempiti”.
Hai firmato per 3 anni, a 70 se non ti cacciano prima, chiudi qui?
“Fino a quando avrò l’ambizione di poter fare qualcosa che mi dà veramente gioia, andrò avanti. La passione è il carburante essenziale per chi gioca, per chi allena, per chi dirige e soprattutto per la gente, i tifosi. Qui c’è passione e io ho ancora passione”.
Cosa ti ha colpito maggiormente in questi primi mesi romani?
“I giocatori e la squadra, soprattutto i giocatori”.
Anche questa Roma non è una porzione intera, non sono arrivati Fabio Silva, Sancho, Rios.
“Parlo di quelli che ho trovato, mi hanno veramente dato credito, disponibilità, indipendentemente dalle situazioni che vivono. Questa è una squadra che ha giocatori in scadenza, in prestito e di prossima uscita, un misto. Ma c’è una bella compattezza, tutti sentono la responsabilità di giocare in una piazza importante”.
Parla Gasperini: “Non siamo da Champions, ma miglioreremo”
Gian Piero, come si può iniziare un percorso di crescita se la squadra presenta tante variabili contrattuali?
“Guardando al presente. Purtroppo in questo momento non siamo nella condizione di pensare al futuro. Il futuro è ancora da disegnare, e allora viviamo di presente. Il presente è quello che ci sta portando ad affrontare due partite con grande serietà, con grande voglia di giocarle. Sappiamo di avere tanta gente dietro, così appassionata, e questo spiega in parte”.

Che tipo di blocco frena Dovbyk e Ferguson?
“Dovbyk lo vedo in crescita. È la cosa più importante, perché lui è un giocatore essenzialmente di forza, sia per struttura sia per caratteristiche tecniche. Per rendere deve stare molto bene. Vorrei portarlo a una condizione ottimale, alla convinzione di riuscire a far valere i suoi mezzi. Lavoriamo in quella direzione. A Firenze ha fatto bene, bisogna trasmettergli grande fiducia e senso di appartenenza. Deve sapere che la squadra è con lui”.
Ritrovi Bailey e Dybala, sembra che siano benino.
“Sul nostro attacco si è detto tanto, ma abbiamo fatto due gol domenica a Firenze. È evidente che fino ad oggi Dybala, Pellegrini e Bailey ci hanno dato due mezzi tempi in tre. Recuperandoli, la nostra qualità aumenterà sensibilmente. La qualità di Dybala è veramente da top. Pellegrini è un giocatore di assoluto valore e Bailey ci darà una grossa mano. Siamo stati un po’ sfortunati con Bailey. Con quei tre e Dovbyk avremo un altro spessore, perché nel calcio il tutto è valorizzato dal gioco d’attacco”.
Dan Friedkin ti ha fatto un elogio pubblico enorme, eppure vi conoscete poco. Gli parli spesso?
“Ci scriviamo. I Friedkin mi hanno conquistato al primo incontro, quando ho capito che, a parte la forma degli imprenditori, riconosciuta a livello mondiale, hanno una grande passione per il calcio. La cosa migliore che posso fare per la Roma, in generale, è consolidare il rapporto tra loro e la città. Perché è difficile trovare nel mondo del calcio una proprietà così generosa, no”.
Stai cercando di coinvolgerli maggiormente?
“Credimi, lo sono già e neanche poco. Altrimenti la Roma non decollerebbe”.
A voler essere realisti, la tua squadra non è da Champions.
“Non lo è. questo aumenta il merito, no? Il merito di questi ragazzi. E nel frattempo é chiaro che ci auguriamo di crescere, lo sappiamo anche noi che il nostro primato è abbastanza casuale. Le partite le abbiamo giocate però, non è che ce le ha regalate nessuno. Adesso iniziano gli scontri diretti, ci si misura con le realtà più importanti, però è vero che questa squadra può migliorare, ha dei margini notevoli”.