Il Sindaco Roberto Gualtieri è tornato a parlare del nuovo stadio giallorosso nel podcast More Touchy Show, spiegando come il progetto sia ormai vicino alla chiusura e rappresenti una trasformazione profonda per l’area di Pietralata. Il primo cittadino ha confermato vittorie nei ricorsi, riqualificazione urbana e un impianto pensato per essere vissuto ogni giorno.
Gualtieri ha voluto innanzitutto chiarire la situazione dell’area in cui sorgerà lo stadio:
“Come sapete abbiamo vinto tanti ricorsi che ci sono stati, che devo dire erano molto strumentali, perché quella era un’area assolutamente degradata e chi dice ‘Difendiamo il parco di Pietralata’ gli dico di andare a vedere che non ci sta niente, piena di piante infestanti e di persone insediate lì abusivamente perché in quel punto non si faceva nulla”.

Poi il passaggio più forte:
“Restituiremo non solo alla città, ai tifosi e agli appassionati di calcio un impianto moderno — anzi, sarà tra i più belli se non il più bello del mondo, perché vogliono fare le cose in grande — ma anche una riqualificazione di undici ettari di aree verdi disponibili ai cittadin”.
Il Sindaco ha poi spiegato la visione architettonica del nuovo impianto:
“Sarà uno stadio di Roma, con rimandi alla romanità. E avrà la curva più grande del mondo. Dal punto di vista della società, darà stabilità, qualità e un luogo dove si potrà vedere bene la partita. Sarà un’opera bellissima e importantissima”.
L’impianto non sarà solo uno spazio sportivo, ma un polo vissuto ogni giorno: servizi, aree verdi, attività per i residenti, un nuovo punto di riferimento urbano. Una trasformazione che il Campidoglio e la società vogliono “blindare” nei dettagli per presentare un progetto definitivo entro dicembre.
Juve, tegola Vlahovic: stop di tre mesi
La Roma continua la sua marcia verso la fine del girone d’andata, e tra le sfide più attese c’è quella contro la Juventus del 20 dicembre. Ma i bianconeri devono fare i conti con un’assenza pesantissima: Dusan Vlahovic non ci sarà.

L’attaccante si è fermato contro il Cagliari e gli esami hanno diagnosticato una lesione di alto grado dell’adduttore, con tempi di recupero stimati in circa tre mesi. Non esclusa nemmeno l’ipotesi di un intervento chirurgico per ottimizzare il recupero. Per Spalletti è un colpo durissimo, perché il serbo era il punto di riferimento tecnico ed emotivo del reparto offensivo. La Juventus dovrà ridisegnare completamente l’attacco in vista della gara contro i giallorossi. Tra infortuni propri e altrui, il finale d’anno si annuncia intenso: ogni dettaglio, ogni assenza, ogni episodio può pesare moltissimo nella corsa alle prime posizioni.





