La Roma ha consegnato in Campidoglio il progetto di fattibilità tecnico-economica dello stadio di Pietralata, compiendo uno dei passaggi più rilevanti dell’intero iter. Ora si entra nella fase politica e amministrativa decisiva, quella che può davvero portare all’apertura dei cantieri.
La serata di ieri ha segnato un momento chiave nel lungo percorso verso il nuovo stadio della Roma. Il club giallorosso ha infatti depositato il PFTE (progetto di fattibilità tecnico-economica) dell’impianto di Pietralata, documento necessario per consentire al Comune di riportare il tema in Assemblea capitolina e procedere alla conferma del pubblico interesse. Un passaggio fondamentale, senza il quale non sarebbe possibile avviare la Conferenza dei Servizi decisoria.

Come riportato dal Corriere dello Sport, il deposito del PFTE chiude la fase preparatoria del progetto — che ha incluso studio di fattibilità, conferenza preliminare e dibattito pubblico — e apre quella operativa. Una volta approdato in Aula Giulio Cesare, il Consiglio comunale dovrà votare nuovamente il pubblico interesse, aggiornato sulla base della nuova documentazione tecnica presentata dal club.
Parallelamente entreranno in gioco le Commissioni Urbanistica e Mobilità, chiamate a verificare la coerenza del progetto con le prescrizioni fissate dalla delibera comunale del 2023. Non si tratta di un nuovo via libera automatico, ma di un controllo formale indispensabile per certificare che la Roma abbia recepito tutte le indicazioni richieste dall’amministrazione.
I prossimi passaggi: verifica, conferenza dei servizi e permesso di costruire
Secondo quanto aggiunge Il Messaggero, il percorso ora prevede una cosiddetta “verifica di ottemperanza”: i tecnici del Campidoglio dovranno controllare che il PFTE includa correttamente tutti i file e le aree previste, oltre al rispetto delle prescrizioni urbanistiche. Una fase considerata prevalentemente tecnica, ma necessaria per trasformare la relazione in una nuova delibera.

Successivamente si procederà alla nomina del rappresentante del Comune in Conferenza dei Servizi decisoria e al voto finale in Assemblea. Solo dopo il parere positivo della Conferenza la Roma potrà depositare il progetto definitivo e richiedere il permesso di costruire. Trattandosi di un’opera su area pubblica, sarà poi necessario aprire un bando europeo, che il club potrà pareggiare.
Sul fronte dei tempi, le stime restano prudenti. La società ritiene che dalla posa della prima pietra serviranno circa due anni per completare l’intero complesso, ma eventuali ricorsi, scavi archeologici e la redazione del progetto esecutivo potrebbero allungare l’attesa. In questo senso, la possibile nomina del Commissario agli Stadi — attesa da mesi — potrebbe rappresentare un’accelerazione decisiva.
Pietralata, dunque, non è più solo una visione: è un iter che avanza, passo dopo passo, verso l’obiettivo dichiarato di avviare i lavori all’inizio del 2027.




